Venerdì 23 Marzo 2018
Peter Greenaway
Making a Splash
In occasione di Labirinto d’Acque 2018, il celebre regista Peter Greenaway ha immaginato un’affascinante conversazione, dal titolo Making a Splash, ricca di suggestioni sull’acqua, tra cinema e filosofia.
Come sostiene Greenaway stesso, l’acqua non ha certo bisogno di sforzi per recitare il suo ruolo, è estremamente fotogenica sia essa nuvola, nebbia, neve, grandine, pioggia, ghiaccio, lago, torrente, fiume, mare, oceano, lacrime.
L’incontro è un’incursione in un elemento estremamente familiare, ma anche estremamente mutevole e che per questo può essere filmato e raccontato in molti modi differenti e con diverse tecniche, nonché una grande opportunità per scoprire o riscoprire Peter Greenaway, le sue opere cinematografiche e il suo originale modo di pensare in un luogo unico al mondo.
Peter Greenaway, pittore, regista e sceneggiatore gallese classe 1942, è uno dei più influenti autori contemporanei.
Nel 1966 Greenaway inizia a fare film caratterizzati da una ricerca stilistica non esente da sperimentalismi e una profonda coerenza tematica influenzata dai suoi studi di Storia dell’arte.
Il suo linguaggio cinematografico ispira anche le installazioni artistiche che realizza per il Palazzo Fortuny a Venezia, la Joan Miro Gallery a Barcellona, il Booymans-van Beunigen Museum di Amsterdam, la Hoffburg di Vienna, la Pinacoteca di Brera a Milano e la Armony di New York.
Ha collaborato con importanti compositori quali John Cage, Philip Glass, Michael Nyman, Wim Mertens, Louis Andriessen, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, David Lang e Marco Robino, venendo regolarmente nominato ai Festival di Cannes, Venezia e Berlino. Oltre che all’attività di regista si è dedicato anche alla pubblicazione di libri e ha lavorato per il teatro e per l’opera.
Greenaway ha ricevuto riconoscimenti dall’Università di Edimburgo, Bucharest, Staffordshire, Brussels, Guanajuato, Parma e Utrecht.
Nel 1990 gli viene assegnato il CBE, nel 2013 a Parigi diventa Comandante dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e nel 2014 riceve il BAFTA per il suo servizio al cinema.